Il valore delle visite di controllo

Quante volte alla vigilia del controllo dal nutrizionista avete pensato che fosse meglio saltare l’appuntamento?

Può accadere che dopo le feste o dopo un personale periodo di eccessi alimentari si pensi sia inutile andare a controllare i risultati conseguiti, perché si suppone che non ci siano stati miglioramenti.

Il nutrizionista non è un giudice, né un esaminatore, percio il controllo non è un esame da superare.  Il controllo non serve soltanto a valutare quanti chili o quanti centimetri si siano persi, ma è un momento indispensabile per il buon proseguimento del percorso nutrizionale. Si tratta, appunto, di un percorso, che il paziente e il nutrizionista fanno insieme e, si sa, nei cammini si può inciampare ma poi ci si deve rialzare, per ripartire con nuovo entusiasmo. La caduta ci aiuterà a capire tanto su come il nostro corpo reagisce nelle diverse situazioni. Durante il controllo si rivaluteranno gli obiettivi, si potrà rimodulare il percorso ed elaborare nuove strategie.

Pesarsi a casa propria è spesso deleterio perché non rivela come sia cambiata la composizione corporea: e se quell’aumento di peso fosse dovuto ad un aumento temporaneo dei liquidi corporei e non ad un aumento della massa grassa? Invece vedere quei chili in più sulla bilancia, rimandando l’appuntamento di controllo, vi ha messo di malumore e in più ha rallentato il vostro – il nostro – cammino. Rimandare il controllo predispone all’abbandono, al senso di colpa e alla perdita di autostima, rinunciando a un percorso che avrebbe sicuramente portato a risultati duraturi.

L’unico modo per perdere peso in modo efficace è la costanza, anche a piccolissimi passi ma senza arrendersi, gioendo anche del risultato che in quel momento sembra insignificante ma che invece fa parte di quei piccoli sforzi costanti che alla fine avranno fatto la differenza.

Permettete quindi al vostro nutrizionista di aiutarvi: non saltate le visite di controllo!

Dieta e carboidrati

Dieta e carboidrati
Per perdere peso occorre eliminare i carboidrati?

Molte persone sono convinte che per dimagrire si debbano eliminare i carboidrati dalla dieta, ma è davvero così?

Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto considerare che i carboidrati introdotti con l’alimentazione sono essenziali per l’organismo poiché sono l’unica fonte energetica per il cervello. In condizioni di carenza di glucosio nel sangue, perché ad esempio si segue una dieta priva di carboidrati, l’organismo userà il glicogeno epatico e muscolare per sintetizzare glucosio e una volta esaurita tale riserva utilizzerà le proteine muscolari. Quando anche queste saranno terminate esso comincerà ad utilizzare i corpi chetonici derivati dal metabolismo dei lipidi come fonte energetica, causando l’acidosi metabolica, uno stato che causa danni importanti ai reni, al sistema cardiovascolare e alle ossa.

Nei primi giorni in cui si segue una dieta carente in carboidrati si avrà, effettivamente, una rapida perdita di peso. Questa non è però dovuta ad una riduzione della massa grassa bensì alla perdita del glicogeno muscolare e dell’acqua ad esso legata. Un regime alimentare di questo tipo non può essere seguito a lungo perché ben presto subentrano i sintomi della mancanza del glucosio (stanchezza muscolare e affaticamento, anche mentale) e non appena verranno reintrodotti i carboidrati nella dieta i chili persi saranno prontamente recuperati per ripristinare le riserve di glicogeno e di acqua ad esso legata.

Per perdere peso, dunque, più che eliminare i carboidrati dalla dieta, bisogna scegliere quelli giusti, ossia quelli a basso indice glicemico contenuti, ad esempio, nei cereali integrali, nei legumi, nella frutta e nella verdura.