Il caffè

Il caffè
Il caffè fa male? Qual è la quantità consentita durante la giornata?

Come tutti gli alimenti, il caffè non fa bene o male in assoluto e al suo consumo sono connessi rischi e benefici che dipendono in gran parte dalla caffeina in esso contenuta. La caffeina, o trimetilxantina, è un alcaloide naturale che ha molte proprietà: innanzitutto ha un effetto stimolante per il sistema nervoso centrale poiché favorisce il rilascio dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina e inibisce l’attività dell’enzima fosfodiesterasi, causando un aumento del battito cardiaco e un maggior afflusso del sangue ai muscoli. In questo senso, quindi, entro certi limiti, aumenta le funzioni cognitive e ha un “effetto energetico”.
Inoltre il caffè ha effetto termogenico, ossia aiuta a bruciare calorie aumentando così la spesa energetica dell’organismo, favorisce la secrezione gastrica (per questo motivo infatti si è consolidata l’abitudine di berlo a fine pasto, in quanto facilita la digestione) e stimola la diuresi perché favorisce la vasodilatazione a livello renale.
La caffeina contenuta nel caffè agisce come broncodilatatore rilassando la muscolatura dei bronchi. Chi soffre di mal di testa sa che il caffè è in grado di lenirlo agendo da blando analgesico grazie al suo potere vasocostrittore. Infatti molti farmaci antidolorifici contengono caffeina.
A completare la lunga lista delle proprietà benefiche del caffè c’è il suo contenuto in sostanze fenoliche. Queste ultime sono antiossidanti che prevengono l’insorgenza di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumori poiché contrastano l’azione dannosa dei radicali liberi.

Passiamo ora agli effetti negativi del caffè. Proprio in virtù del suo potere stimolante nei confronti del sistema nervoso centrale, il caffè può avere effetti inibitori sul sonno in alcuni soggetti e per questo molte persone non bevono caffè nelle ore più tarde della giornata.
La caffeina causa assuefazione se assunta in grosse quantità proprio perché ha azione diretta sulla secrezione di alcuni neurotrasmettitori. Se consumato in dosi eccessive aumenta la pressione cardiaca e causa aritmie ed è inoltre in grado di promuovere l’escrezione urinaria di calcio, un minerale prezioso per il nostro organismo.
Durante le gravidanza e l’allattamento è sconsigliato consumare elevate quantità di caffè poiché la caffeina in esso contenuta attraversa la placenta e passa anche nel latte materno causando insonnia e irritabilità nel neonato. E’ una questione ancora controversa se possa causare danni più gravi.

A questo punto è naturale chiedersi quale sia la dose “giusta” di caffè da consumare durante la giornata. Innanzitutto occorre distinguere tra il caffè espresso, che contiene meno caffeina e più sostanze fenoliche, ed il caffè americano, che al contrario, contiene più caffeina e meno sostanze fenoliche a causa della diversa modalità di preparazione. Si può affermare che in una persona sana 3 o 4 tazzine di caffè al giorno (che corrispondono a 240-300 mg di caffeina per il caffè espresso e per quello preparato tradizionalmente in casa) potrebbero apportare effetti benefici alla salute. Consumi più alti sono invece sconsigliabili.

La tracciabilità delle uova

La tracciabilità delle uova
Come si legge l’etichetta delle uova?

Tutti sappiamo che sulle confezioni delle uova sono presenti delle etichette che ne riportano la data di consumo preferibile, la grandezza e la categoria. La grandezza può essere XL, corrispondente a uova grandissime (ogni uovo ha un peso uguale o superiore a 73 grammi), L, uova grandi (peso uguale o superiore a 63 g ma inferiore a 73 g), M, uova medie (peso uguale o superiore a 53 g ma inferiore a 63 g), S, uova piccole (peso minore di 53 g). La categoria è indicata con la lettera A nel caso di uova fresche e di prima scelta e con la lettera B quando si tratta di uova di seconda scelta destinate all’industria per la trasformazione alimentare.
Inoltre, sul di guscio di ogni uovo sono riportate delle informazioni aggiuntive, sotto forma di un codice. Ci siamo mai chiesti cosa indica questo codice? Si tratta in realtà della chiave che ci svela l’identità dell’uovo, ossia ci permette di sapere la sua provenienza, detta “tracciabilità”.

Supponiamo di leggere il seguente codice: 0 IT 047 VR 024.
La prima cifra è un numero e indica la tipologia di allevamento. In particolare il numero 0 corrisponde a uova da agricoltura biologica, cioè da galline allevate all’aperto con mangimi biologici, libere di razzolare ognuna in uno spazio di circa 10 mq. Il numero 1 corrisponde a uova da galline allevate all’aperto, ma che possono razzolare liberamente solo per alcune ore al giorno, ognuna in uno spazio di circa 2,5 mq. Il numero 2 corrisponde a uova da galline allevate a terra, generalmente in capannoni chiusi con una densità di circa 8 galline per mq. Infine, il numero 3 indica uova da galline allevate in gabbia dove trovano posto circa 25 galline per mq. Seguono poi due lettere, tre cifre e nuovamente due lettere. Le prime indicano lo stato di produzione delle uova (ad esempio IT corrisponde all’Italia, DE alla Germania e NL all’Olanda). Le tre cifre identificano il codice ISTAT del comune di produzione e le due lettere successive la corrispondente provincia di produzione. Le ultime tre cifre sono un codice che identifica univocamente l’allevamento in cui l’uovo è stato prodotto ed è assegnato dalla ASL di appartenenza.

La dieta ipocalorica durante le feste

Come si possono conciliare le festività con la dieta ipocalorica?

E’ Natale, il periodo dell’anno in cui, un po’ perché passiamo più tempo in casa, magari in compagnia di amici e parenti, un po’ a causa dell’atmosfera di festa che si respira ovunque, siamo spinti a concederci molti capricci alimentari. E’ possibile arrivare al nuovo anno preservando la nostra forma fisica? Si, ma con alcuni accorgimenti.

Se siamo invitati da amici possiamo mangiare un po’ di tutto ma in piccole quantità, potremo cioè soddisfare la nostra gola con degli assaggi ed evitando, quando possibile, i condimenti pesanti. Possiamo mangiare la nostra fetta di panettone o gli altri dolci natalizi avendo cura di bilanciarne l’introito di calorie e nutrienti. Se mangiamo il dolce, quindi, evitiamo altri alimenti di pari contenuto calorico e nutritivo che normalmente consumiamo. Il panettone, ad esempio, contiene per lo più carboidrati e grassi, pertanto il giorno in cui mangeremo una fetta di panettone eviteremo il pane o la pasta e i condimenti grassi che di solito usiamo, oppure sostituiremo i biscotti che mangiamo solitamente a colazione con un po’ del nostro dolce natalizio preferito.

Gli alcolici, invece, sarebbero da evitare, mentre mangiare più verdura è un ottimo modo per fare del bene al nostro intestino ed avere un senso di sazietà che non ci farà indulgere in numerosi e continui spuntini. Infine beviamo molta acqua e facciamo qualche passeggiata in più.

Buone feste a tutti!

Dieta e carboidrati

Dieta e carboidrati
Per perdere peso occorre eliminare i carboidrati?

Molte persone sono convinte che per dimagrire si debbano eliminare i carboidrati dalla dieta, ma è davvero così?

Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto considerare che i carboidrati introdotti con l’alimentazione sono essenziali per l’organismo poiché sono l’unica fonte energetica per il cervello. In condizioni di carenza di glucosio nel sangue, perché ad esempio si segue una dieta priva di carboidrati, l’organismo userà il glicogeno epatico e muscolare per sintetizzare glucosio e una volta esaurita tale riserva utilizzerà le proteine muscolari. Quando anche queste saranno terminate esso comincerà ad utilizzare i corpi chetonici derivati dal metabolismo dei lipidi come fonte energetica, causando l’acidosi metabolica, uno stato che causa danni importanti ai reni, al sistema cardiovascolare e alle ossa.

Nei primi giorni in cui si segue una dieta carente in carboidrati si avrà, effettivamente, una rapida perdita di peso. Questa non è però dovuta ad una riduzione della massa grassa bensì alla perdita del glicogeno muscolare e dell’acqua ad esso legata. Un regime alimentare di questo tipo non può essere seguito a lungo perché ben presto subentrano i sintomi della mancanza del glucosio (stanchezza muscolare e affaticamento, anche mentale) e non appena verranno reintrodotti i carboidrati nella dieta i chili persi saranno prontamente recuperati per ripristinare le riserve di glicogeno e di acqua ad esso legata.

Per perdere peso, dunque, più che eliminare i carboidrati dalla dieta, bisogna scegliere quelli giusti, ossia quelli a basso indice glicemico contenuti, ad esempio, nei cereali integrali, nei legumi, nella frutta e nella verdura.

Zucchero di canna e zucchero bianco

Zucchero di canna e zucchero bianco
Zucchero di canna e zucchero bianco: ci sono differenze?

E’ costume ormai diffuso dolcificare le nostre bevande con lo zucchero di canna anziché col comune zucchero bianco, nella convinzione che sia più salutare. Ma ci sono differenze reali fra i due tipi di zucchero? Non dal punto di vista nutrizionale né da quello calorico: in entrambi i casi si tratta infatti di saccarosio, una molecola costituita da due tipi di zuccheri, glucosio e fruttosio.

Lo zucchero di canna è estratto dalla canna da zucchero (Saccharum officinarum), mentre lo zucchero bianco si estrae dalla barbabietola (Beta vulgaris) ed entrambi i processi richiedono la raffinazione. Non facciamoci dunque ingannare dall’aspetto dello zucchero di canna, è identico a quello bianco con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti.

Al contrario, c’è da distinguere fra zucchero di canna integrale e zucchero di canna grezzo: quest’ultimo ha subito il processo di raffinazione e il suo colore giallo è dovuto all’aggiunta di coloranti (ad esempio il caramello), mentre il primo non ha subito raffinazione e mantiene le sue caratteristiche originarie, quali la maggior presenza di vitamine e minerali, ricordando che per beneficiare dell’apporto di tali sostanze bisognerebbe mangiare quantità di zucchero che sono fortemente sconsigliate!

Quindi, se non ci sono controindicazioni specifiche, utilizziamo pure lo zucchero per dolcificare il nostro caffè, sia esso bianco che di canna, cercando sempre di limitarne l’uso: la nostra salute e la nostra linea ne trarranno beneficio.